Gian Bachisio Pira, l’olimpionico sardo della vela

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Gian Bachisio Pira, l’olimpionico sardo della vela

By Sailingsardinia   /     set 25, 2016  /     Varie  /  

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Le paraolimpiadi, ahimè, non sono seguite con la stessa attenzione con cui vengono seguite quelle che, ogni quattro anni, si svolgono qualche settimana prima e purtroppo anche con Sailing Sardinia siamo stati un pò distratti. Distratti, un pò troppo distratti, visto che tra i partecipanti della vela c’era anche un nostro rappresentante, Gian Bachisio Pira da Dorgali. Gian Bachisio, nonostante nelle sue vene scorra il mare di Cala Gonone, ha scoperto la vela su un lago, il lago di Como per la precisione ed è lì che è stato notato dal tecnico azzurro Beppe Devoti che lo ha subito inserito nella squadra olimpica che si è recata a Rio. Ma forse è meglio lasciar parlare lui…  aaa

La curiosità per la vela nasce nel 2007 quando, emigrato in Brianza, andavo a praticare vela con un laser, al circolo vela Bellano. Cercavo di partecipare a piu zonali possibili fra il lago di Como e il lago Maggiore.

Nel 2013 la federazione italiana vela, in una selezione svolta dal direttore tecnico Giuseppe Devoti mi ha scelto per fare parte dell’equipaggio sonar, barca paralimpica per tre persone, dove il programma prevedeva un quadriennio di preparazione in visione delle paralimpiadi di Rio 2016. Durante lo stesso anno, 2013, si svolgevano raduni di 5 giorni , per 2/3 volte al mese presso il circolo Fraglia vela Malcesine. Nello stesso anno abbiamo partecipato alla Trentino Olimpick Week, alla deltalloyd regatta di Medemlick, e al mondiale i.f.d.s. ( international federation disablesd sailing) svoltosi a Kinsale, in Irlanda. Nel 2014 sempre con raduni di 10/15 giorni al mese a Malcesine, regata della Trentino Olimpic Week, Deltalloyd regata abbiamo partecipato al mondiale i.f.d.s. svoltosi ad Halifax in Canada. Nel 2015 sempre con i soliti ritiri , solite regate di Medemlick e Garda abbiamo partecipato al mondiale i.f.d.s. di Melbourne, riuscendo a qualificare l’ italia per le paralimpiadi di Rio 2016.Per tutto il 2016 ho partecipato nuovamente alle suddette regate e poi l’ esperienza di Rio.a

Sicuramente é stato un impegno sia a livello di tempo e di lavoro, ma la federazione italiana vela mi ha dato una grossa mano, sia per allenamenti che per le regate. Le mie gare da olimpionico si svolgevano dalla mattina: alle 8, dopo colazione, si prendeva un autobus che dopo un ora arrivava a Marina da Gloria, nella baia di Guanabara, rigorosamente scortati da due moto della polizia. Alle 12 o alle 13, dopo avere armato le barche ci si recava sul campo di regata, o alla scuola navale o al pan di zucchero.Campo molto difficile da interpretare, vento rafficato, oscillante e con un influenza della corrente sino a 1,2 nodi. siamo arrivati 12esimi, ma senza rimpianti.

Questa paralimpiade é stata sia a livello sportivo che umano una esperienza bellissima, trovarsi con 4500 atleti provenienti da tutti gli stati del mondo non é esperienza da tutti i giorni.aaaaaa

Il mio rapporto con il mio allenatore Beppe Devoti é buono, credo ci sia rispetto da entrambi i lati, ci sprona sempre per cercare il meglio sia come conduzione della barca e sia per la strategia e la tattica. Il bilancio di questa esperienza è positivo, sia umanamente e sia sportivamente….

Ora che sono in Sardegna continuerò ad uscire con il mio Sonar, a Cala Gonone, con i disabili e non del mio paese, con l’ associazione Abili navigatori.

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