Al Garda si è disputato il Campionato Italiano e Tedesco Hobie Cat 16. Un unico Campionato per assegnare il titolo tedesco e italiano
Stefan Griesmeyer e Caterina Degli Uberti hanno dominato il Campionato Italiano/tedesco Hobie Cat ma non hanno vinto nessun titolo. Stefan, ormai italianissimo da anni ma, avendo passaporto tedesco, non poteva aspirare a vincere il titolo italiano mentre Caterina, italianissima, non sarebbe mai potuta diventare campionessa tedesca. Insomma i vincitori sono un equipaggio ne tedesco e ne italiano, un vero e proprio equipaggio senza nazione. La domanda sorge spontanea: ma se dovessero vincere il titolo europeo, per quale nazione lo vincerebbero?
Il titolo italiano è andato a fortissimi Lorenzo Rossi e Diana Rogge (secondi classificati) che hanno dimostrato grande versatilità in tutte le condizioni. Il titolo tedesco è andato all’inossidabile Jens Goritz in coppia con Katrin Weise-Dohse (terzi classificati
Ecco come Stefan ci ha raccontato il suo campionato
“Vincere questo campionato multinazionale mi ha dato molta soddisfazione.
Sarei anche pronto a fare spazio alle nuove leve e a non essere più nei top top della classe Hobie Cat 16, la quale resta sempre una classe molto divertente e performante, pieno di gente simpatica, ma evidentemente il manico ancora funziona malgrado dell’assenza dalla scena agonistica da quasi 15 anni, a parte 2 partecipazioni nei campionati europei nel 2009 a Gravedona e i mondiali 2015, ma in Hobie Cat 14, a Gargano.
Mi sorprende, già dalla regata nazionale a Cagliari, vedere che noi vecchi della classe continuiamo ad avere una marcia in più, forse perché siamo cresciuti agonisticamente in un periodo nel quale il livello era ancora superiore.
Ciò che ora comunque vedo diverso è il gap generazionale. Da un lato gli adulti un po’ invecchiati che sono rimasti fedeli alla classe Hobie, qualcuno da più di 30 anni, anche 40; dall’altra parte i giovanissimi delle squadre della promozione agonistica giovanile, organizzatissimi e ben supportati dai rispetti circoli, i quali sono molto ben allenati e tengono molto alto il livello della flotta.
Anche nella nostra classe, pur presentando un forte potenziale di divertimento, perde evidentemente gran parte dei giovani che non continuano questo bellissimo sport, come succede alle classi techno, optimist, etc.
Il campionato stesso ha iniziato con il botto. una prova in condizioni estreme e belle impegnative: io con un costola rotta da 30 ore, vento intorno a 25 kn (in fondo non così drammatico, ma con le onde ripide difficile da gestire).
So che sembra assurdo dire, dopo aver pure vinto questa prova, ma l’ho fatta con la sensazione di essere molto in difficoltà. sentivo la mancanza di padronanza che mi ha fatto fare le manovre lente in eccessiva sicurezza. In postpartenza abbiamo fatto 400 metri prima di trovare un assetto discreto, i giri della boa di poppa erano con le vele completamente mollate.
Malgrado della nostra difficoltà di tenere l’assetto abbiamo girato tutte le boe dietro la coppia velocissima Cesarini/ Tramutola, e siamo riusciti a superarli solo all’ultimo in poppa rischiando molto con un gran lasco più orzato ed aggressivo.
Iniziare così il campionato mi ha quasi sorpreso.
Il vero campionato era poi il secondo giorno con venti da 15 a 19 kn. pressione , ma non sopravvivenza.
Anche se siamo partiti sempre dalla barca giuria, che non era il punto più favorito per forza, non abbiamo subito virato per andare a destra sotto il Ponale, per risparmiare 2 virate e vedendo buona pressione anche in centro lago.
Sempre combattute le prove, sempre con qualcuno diverso, solo nella quarta del secondo giorno siamo sempre stati primi.
Quindi day 2 ci ha dato un bel vantaggio con la serie 1-2 -1-1.
Il terzo giorno il comitato di regata ha purtroppo deciso di non usufruire il vento da nord, il Peler, del mattino e di puntare sul termico da sud, la famosa Ora. Ma il Peler non si è fermato in tempo, così abbiamo fatto una prova, abbastanza bruttina, con Peler morente a strisce e buchi, la quale ha dominato alla grande la coppia Rossi / Rogge, poi arrivata seconda overall.
Noi solo 10. Il nostro scarto.
E dopo bonaccia totale e infine tutti a casa.
Quindi la velocità in bolina in pressione e le partenze restano il mio lato forte, un po’ meno la poppa.
Come peso siamo insieme un po’ troppo abbondanti: 144 chili senza dieta. Per i campionati importanti ci toccherà a scendere.
Caterina è una garanzia e abbiamo trovato l’affiatamento. Grazie al Suo lavoro col carrello della randa sono riuscito ad andare con la costola rotta. Mi ha tolto una buona parte del lavoro.
Ora abbiamo in programma gli altri campionati in vista: l’Europeo 2021 in Spagna, il Mondiale 2022 in Spagna, l’Europeo 2023 a Cesenatico”
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