In Sardegna abbiamo avuto tanti bei risultati dalla vela giovanile, e non solo nell’ultimo periodo. Tornando indietro nel tempo, viene in mente il titolo italiano di Giovanni Meloni negli Optimist del 2004 ma, poi, tutti i titoli dei surfisti del Windsurfing Club Cagliari. Bravi circoli, bravi allenatori ma, dietro questi risultati, c’è tanto impegno dei genitori. I genitori incidono pesantemente nella carriera agonistica dei propri figli e, se riescono a rimanere nel loro ruolo di genitori, sono una grande, inestimabile risorsa per tutto il movimento sportivo.
Loro, i genitori, rimangono sempre dietro le quinte e spesso, per aiutare i propri figli nella gestione dell’attività agonistica devono, oltre che mettere a disposizione delle buone risorse economiche, occuparsi di:
Acquisto attrezzatura
Programmazione trasferte
Rapporti con i circoli
Rapporti con FIV
Rapporti con scuola (gestire tante assenze scolastiche per raduni, regate ecc.)
varie ed eventuali.
Abbiamo sentito diversi genitori e, nei prossimi giorni pubblicheremo le loro interviste. Da chi potevamo iniziare se non da Betty Nieddu, mamma della nostra campionessamondialedelmondo Marta Maggetti?
Seguono poi le risposte alle nostre domande di Marco Barabino che potrebbe essere definito il genitore di velisti per eccellenza, visto che ha, sparsi nei campi di regata di tutta Europa, i suoi tre figli
Nome cognome Elisabetta Nieddu
Nome tuo figlio Marta Maggetti
come mai tua figlia si é appassionata alla vela e in che classe regata?
Questa è una domanda da fare a lei,regata ora nella classe Olimpica di Windsurf R:SX
Quanto lo hai spinto verso questo sport?
Nessuna spinta mia ,sin da piccolissima le ho dato la possibilità di provare tanti sport terra e mare tra cui la vela ,e lei piacevano tutti ,ma quando ha dovuto scegliere ha spontaneamente scelto il windsurf
Sei un genitore vicino all’attività agonistica di tuo figlio?
Si molto
I circoli potrebbero fare di più per l’agonismo? O si molto di piu ,ma capisco che cercano di fare il loro meglio con le poche risorse economiche che hanno a disposizione.
Dai un consiglio all’allenatore di tuo figlio
ti rispondo in generale facendo una premessa secondo il mio modo di pensare e secondo la mia esperienza di vita : Istruttore prima ,Allenatore poi ,due mestieri molto impegnativi e diversi fra loro ,entrambi devono sempre far parte di un Team ( Atleta, Genitori, Istruttore/Allenatore, Circolo,FIV,Scuola) che accompagna il Bambino/Ragazzo nella sua formazione Sportiva e di Vita,quindi l’Ascolto e il Dialogo fra i vari componenti del Team non devono mancare mai nell’ interesse primario che rimane sempre e solo l’Atleta.
Dai un consiglio ai giudici di regata per l’attività giovanile :
tenere sempre presente che sono si velisti ma sono soprattutto bambini ,bambini in crescita .ma da quel che ho visto mi sembra che ne tengano sempre conto.
Un suggerimento alla Fiv?
E che dire …aiutare di più economicamente questi ragazzi o i circoli ,essere più presente nelle scuole .
Cosa é la lay line? In un campo di regata è la linea ottimale per raggiungere con una sola linea dritta la boa di bolina.
Che medicinali prendi per calmare l’ansia quando tuo figlio é in regata?
NESSUNO
In trasferta con i genitori o meglio soli?
Quando sono piccolissimi anche con i genitori ma se stanno dietro le quinte,poi assolutamente soli e se vogliamo vedere una loro regata andare da spettatori .
Quanto costa una stagione agonistica?
Quella di mia figlia ora costa non meno di 20.000,00 euro(costi allenamenti ,quota sociale circolo,attrezzatura,viaggio regate con alloggio,vitto,iscrizione)più della metà dei costi sono a carico nostro ,il resto è a carico FIV poiché Marta fa parte della Nazionale Olimpica.
Dopo i 20 anni continuerà a fare vela?
Beh visto che ha 19anni e mezzo e si sta super allenando direi che il suo intento è di continuare.
Facendo sport, Sta imparando qualcosa di utile per la vita? O si assolutamente si, è stato basilare per la sua crescita ,giocando e divertendosi sta imparando a capire se stessa,e gli altri
Dai un consiglio ai genitori con figli alle prime armi nello sport della vela :
la Vela è uno sport molto divertente e affascinante,sei in mezzo alla natura tutto l anno e le sensazioni che provi sono comprensibili solo ai Velisti,ma è anche molto duro perche un bimbo nella vela deve affrontare anche il freddo e le varie intemperie ,ma è il Divertimento che deve prendere sempre il sopravento,quello non deve mai mancare,per cui un consiglio è quello di ascoltarli moltissimo capire cosa provano e supportarli in tutti i loro momenti ma senza alitarli sul collo ,
Nome cognome
Marco Barabino
Nome dei tuoi figli
Anna Barabino
Cesare Barabino
Antonio Barabino
come mai i tuoi figli si sono appassionati alla vela?
È successo in modo naturale, forse perché è una tradizione di famiglia oppure, più semplicemente, perché gli è piaciuto quando hanno fatto il primo corso di vela.
Quanto li hai spinti verso questo sport?
Mia moglie ed io gli abbiamo proposto di fare i primi corsi perché pensiamo che sia uno sport molto formativo, il resto è venuto da solo.
Sei un genitore vicino all’attività agonistica dei tuoi figli?
Molto.
I circoli potrebbero fare di più per l’agonismo?
Si, anche se ci sono circoli molto diversi fra loro per esperienza, tradizioni, possibilità economiche e bacino di utenza (potenziali atleti). Mettere sullo stesso piano il nostro piccolo e giovane Yacht Club Olbia e lo Yacht Club Italiano è difficile. Premesso questo apprezzo molto i circoli che si dedicano alla vela giovanile e, sinceramente, apprezzo meno i tanti circoli che, anche avendone le possibilità, non curano il settore giovanile, cioè il futuro del nostro sport.
Dai un consiglio all’allenatore dei tuoi figli
Mi viene difficile…
Dai un consiglio ai giudici di regata per l’attività giovanile
Parlando dell’Optimist, a mio parere, c’è molta elasticità quando le regate si disputano con vento troppo leggero, sotto i limiti del regolamento. Poca elasticità quando il vento supera i 16 nodi e le regate dei cadetti vengono annullate. Nella maggior parte delle altre nazioni la distinzione fra Cadetti e Juniores non esiste, regatano insieme; la decisione se far regatare oppure no un ragazzino viene lasciata al suo istruttore che conoscendo le sue capacità e la sua esperienza ha gli elementi per valutare se quelle condizioni meteo sono alla sua portata oppure no. La FIV prepara, esamina e certifica i suoi istruttori federali, quindi sicuramente ha fiducia in loro.
Cosa é la lay line?
La rotta ideale per arrivare alla boa.
Un suggerimento alla Fiv?
Per quanto riguarda la vela agonistica credo che la grande frammentazione in mille classi non aiuti la vela italiana a crescere. La vela è uno sport complicato, per renderla più comprensibile dovremmo quanto meno indirizzare le attenzioni della stampa e del pubblico su poche classi, sicuramente le classi olimpiche meritano la massima attenzione, a seguire ci dovrebbero essere le classi giovanili propedeutiche alle classi olimpiche. Stesso principio applicherei ai contributi federali, che dovrebbero essere incrementati e orientati alle stesse classi citate prima per sostenere gli atleti che in futuro potrebbero portare all’Italia una medaglia Olimpica. La Coppa America, con i suoi bizzarri alti e bassi, e la vela oceanica sono, a mio parere, le altre eccellenze della vela
Che medicinali prendi per calmare l’ansia quando i tuoi figli sono in regata?
Nessuno. Ma nel tempo ho notato che anche quando c’è stata ansia e magari la regata non è andata bene i ricordi che rimangono sono belli. P.s. Questa risposta così sdolcinata è la prova che prendo dei farmaci.
In trasferta con i genitori o meglio soli?
In linea di massima è meglio che i ragazzi siano soli, diventano più autonomi e sono più liberi. Naturalmente dipende anche dal tipo di genitore e dall’età del bambino, in rari casi quando il genitore è anche l’allenatore le cose sono più complesse ma non per questo negative.
Quanto costa una stagione agonistica?
Anche questo cambia fra circolo e circolo. I piccoli circoli, con poche entrate, non si possono permettere di finanziare i propri atleti, in questi casi i costi sono tutti sulle spalle dei genitori. La FIV contribuisce con un rimborso parziale dei costi della nave, solo per certe regate fuori Sardegna. Credo che il costo di una stagione a livello zonale sia intorno agli € 800, 5 trasferte, vitto, alloggio, carburante, iscrizione. A livello nazionale o internazionale … forse è meglio non fare i conti.
Dopo i 20 anni continueranno a fare vela?
Non lo so. Dipenderà da molti fattori e soprattutto da “cosa vorranno fare da grandi”. Noi genitori, se lo vorranno, potremo solo dare dei consigli.
Facendo sport, stanno imparando qualcosa di utile per la vita?
Tantissimo.
Il valore dell’impegno nel fare le cose. Il rispetto dell’avversario corretto, sia quando è arrivato davanti che quando è arrivato dietro. L’amicizia che prescinde da una vittoria o una sconfitta. Il valore del merito, per i giovani sportivi uno è bravo o è scarso, senza tanti giri di parole. Il coraggio e la tenacia, perché in certe giornate di inverno con vento forte, onda formata e molto freddo … bisogna tenere duro. In questo tipo di giornate imparano a rispettare le forze della natura ma cresce anche la loro autostima. La capacità di prendere decisioni, capacità in via di estinzione, in regata sono soli e devono decidere tutto loro, giusto o sbagliato che sia. Saper giocare con gli amici/avversari a terra e due ore dopo regatare concentratissimi con/contro gli stessi amici/avversari. C’è sicuramente molto altro.
Dai un consiglio ai genitori con figli alle prime armi nello sport della vela
È sempre difficile dare consigli. Non credo sia positivo mettere pressione per quanto riguarda i risultati. La vela spesso è più una sfida con se stessi, fatela diventare per loro una specie di avventura. Saranno loro più avanti a decidere se scegliere la ricerca del gesto velico perfetto, quindi l’agonismo, oppure il fascino della navigazione.
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