Giornataccia, di grande fatica, più mentale che fisica, quella di sabato 17/9/2016 per gli oramai 58 (!) hobiecattisti della flotta 345.
Un timido maestrale, in calo progressivo, ha fatto letteralmente impazzire i velisti che si sono dati battaglia, dalle 14.00 in poi, nel campo di allenamento piazzato dal comitato di esperti composto da Fulvio Fiorelli e Giandomenico Murru.
Il fatto è che in tutti i testi di regate veliche viene semplicemente spiegato che il vento da terra, è più incline ai salti di vento, che non alle rotazioni progressive, o alle oscillazioni regolari.
Quindi, …facilissimo! Se viaggi sempre nel buono, fai meno strada, e, di solito, arrivi prima.
Già!…
Allora, breve ripasso, partire primi, navigare più veloci, e con aria pulita, scegliere il bordo “buono”, ok, tutto fatto, ora viriamo, …dovremmo essere in lay line, ed in buona posizione rispetto alla flotta….
….
….
ultimi!
E non parliamo delle delusioni in poppa.
Eppure i manuali parlano chiaro! Anche i capi, quelli della tanto contestata “prima fascia”, nelle interviste giurano che per vincere non hanno fatto nulla di diverso dall’attenersi a quelle semplicissime regole!
“Quanta strada abbiamo da fare!”, mi viene in mente… Bob Dylan e “blowinin’ the wind” (…o pensavate che volessi fare qualche nome? …mai! …per ora!).
A testimoniare della incertezza della giornata, il fatto che le tre prove sono state vinte da tre equipaggi diversi (Congiu-Clarkson, Gessa-Dessy, e Ciabatti A-Mereu), ma due dei tre, oltre alla prova vinta, hanno “ravanato nel torbido” nelle altre due prove.
Così, chi emerge dalla palude, sono i “soliti” Ciabatti-Mereu (2, 2, 1, …e provate a chiedere loro come hanno vinto questa giornata, …semplicissimo, vi diranno…) seguiti a distanza dai già ottimi, dopo lunga latitanza, Cicci Meloni-Ornella Vacca (5, 6, 3) che vogliono far bene, intanto l’imminente campinato zonale, e poi tutta la prossima stagione, e Albero Congiu-Giulia Clarkson (1, 5, 10).
Grazie alla costanza, la testa della classifica generale è dei concentratissimi Jacopo Barbera-Elena Puddu, seguiti da Maurizio Nese-Alessandra Frongia e Aldo Marcis-Claudia Casu: tutti equipaggi che mostrano un ottimo affiatamento, indispensabile per mantenere la calma in mezzo alle sabbie mobili.
E intanto, al Windsurfing Club Cagliari, per le 29 barche che compaiono in questa lunga classifica, ce ne sono altrettante in attesa di qualcuno che le metta in ammollo, e alla fine della giornata, ho contato almeno quattro aspiranti prodieri/e rimasti al palo per carenza di timonieri.
Con un’altra meravigliosa stagione invernale alle porte.
Certi treni, passano, e non tornano più…
Buon vento,
Domiziano
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